
La nuova nave oceanografica dell’ISPRA: fino a 4000 metri di profondità per vincere la sfida dei cambiamenti climatici
15/07/2025 09:30 — 15/07/2025 13:00 Roma, Sala del Refettorio Biblioteca della Camera dei Deputati Nilde Iotti, Via del Seminario 76Il prossimo 15 luglio, presso la Camera dei Deputati, sarà presentata la Nave Oceanografica Maggiore dell’ISPRA: non solo una nuova infrastruttura di ricerca, ma il simbolo concreto di un impegno collettivo per il mare, per la scienza, per le generazioni che verranno. La nave rappresenta uno degli interventi cardine del Progetto Marine Ecosystem Restoration (MER), il più grande investimento previsto dal PNRR per la tutela dell’ambiente marino: 400 milioni di euro destinati a proteggere e ripristinare ecosistemi fragili, a partire da quelli sommersi, invisibili e in massima parte sconosciuti. Un progetto di grande respiro nazionale, con ISPRA come soggetto attuatore e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica come amministrazione titolare.
Nel corso dell’evento sarà proiettato in anteprima il rendering della nave, progettata per esplorare i fondali fino a 4.000 metri di profondità, studiarne le correnti, gli habitat marini e marino costieri come le praterie di Posidonia e le montagne sottomarine che custodiscono biodiversità preziosa e minacciata. A bordo, una dotazione tecnologica all’avanguardia: veicoli autonomi e controllati da remoto (AUV e ROV), sonar e sistemi acustici in grado di produrre dati ad altissima risoluzione e di grande qualità anche grazie alla silenziosità e sostenibilità delle tecnologie di propulsione utilizzate.
Un progetto scientifico avanzato, sì, ma anche una scelta culturale e politica. Perché investire in una nave che esplora il mare è investire nella conoscenza, nella responsabilità ambientale, nella autonomia scientifica. La scelta della Camera dei Deputati non è casuale. È proprio qui che, con un emendamento al recente decreto-legge “Pubblica Amministrazione”, è stata garantita la copertura delle spese di funzionamento della nave per il 2025, primo anno di avvio verso la piena operatività.
Frutto della collaborazione con la Marina Militare, la nuova nave non sarà solo uno strumento di ricerca, ma una sentinella del futuro, capace di dare visibilità a ciò che è invisibile: un patrimonio sommerso che necessita di essere esplorato, compreso, protetto.